Il Cammino Francese: Presentazione e pianificazione delle tappe

Cristina Fernández

Il Cammino Francese è il percorso che ha ricevuto più persone dal momento in cui iniziò il pellegrinaggio verso Santiago. Si tratta dell’itinerario più menzionato in tutte le fonti storiche, il meglio segnalato e meglio dotato di servizi al pellegrino.

Con questa presentazione, vi invitiamo a conoscere un po’ meglio questa rotta millenaria e vi aiutiamo a pianificare la vostra peregrinazione lungo il Cammino Francese.

Flecha amarilla, Camino Francés, Camino Santiago

Freccia formata con pietre su un sentiero del Cammino Francese (fotografia ceduta da Paul Quayle)

STORIA DEL CAMMINO FRANCESE

Il cosiddetto Cammino Francese è la via giacobina per eccellenza e, senza dubbio, la più frequentata in ogni momento della storia del pellegrinaggio verso Santiago. Molti testi a partire dal S. XI parlano di questo cammino che viene descritto come un “fenomeno di massa” già in uno scritto redatto da un monaco del S. XII, noto oggi come “Códice Calixtino” e considerato la prima guida turistica della Storia. 

Il patrocinio della Chiesa e della Corona iniziò a definire un itinerario

Peregrinare implica andare da un punto iniziale fino a, in questo caso, Santiago de Compostela. In realtà non ha importanza da dove si parta, sempre che si arrivi alla meta, ma la gran quantità di gente che si dirigeva verso lo stesso posto, fin dal Medio Evo, portò alla creazione di una serie di infrastrutture volte alla loro accoglienza. L‘ubicazione di queste infrastrutture, la protezione che alcuni sentieri ricevevano da parte di ordini di cavalieri che assistevano i pellegrini e la morfologia del terreno finirono per definire i diversi “cammini” che oggi quasi tutti utilizzano per compiere il pellegrinaggio.

Il Cammino Francese e le popolazioni per cui passa iniziarono a definirsi dal momento in cui vennero rinvenute le reliquie dell’apostolo nel S. IX.  Questo cammino aiutò la Corona a rendere sicuro il territorio che veniva recuperato agli arabi, popolando territori vuoti con installazioni cristiane. Con questo proposito, venivano fondate nuove città per cui si faceva passare il Cammino.I reali dettero anche molto appoggio all’Ordine di Cluny perché fondasse una vera e propria rete di monasteri lungo tutto il nord della Spagna. I cluniacensi nacquero nel S.X in Francia e ricoprirono un ruolo molto importante in Spagna per la grande quantità di ostelli e ospedali che misero a disposizione dei pellegrini. 

Cluny, Camino de Santiago

Monastero dell’Ordine di Cluny a Carrión de los Condes (fotografia ceduta da Miguel Ángel García su Flickr sotto le seguenti condizioni)

Inoltre, quando iniziò il pellegrinaggio, uno dei principali problemi dei viandanti era, senza dubbio, la sicurezza. Per questo, la concretizzazione di un itinerario specifico per compiere il pellegrinaggio era importante, dato che permetteva di offrire maggiore protezione ai viandanti. Questo cammino divenne stabile nel S. XI, soprattutto grazie a re come Sancho III el Mayor o Alfonso VI.

Francia si converte in punto di entrata: l’importanza dei franchi

La notizia della scoperta delle reliquie di Santiago iniziò a diffondersi per l’Europa già nei S. IX e X. La Francia, per la sua posizione di frontiera, divenne il luogo principale di passaggio per l’entrata nella Penisola Iberica.

Anche la corte di Carlomagno nel S. X fece da cassa di risonanza per il pellegrinaggio a Santiago, dato che se il nord della penisola tornava in mano ai cristiani, non ci sarebbe più stato bisogno di preoccuparsi per la pressione degli arabi sulla frontiera nei Pirenei. La corte arrivò a dichiarare che era stato lo stesso Carlomagno ad aver scoperto i resti degli apostoli. 

Roncesvalles, Camino Francés, Camino Santiago

Cappella di Santiago e il rinomato “silo de Carlomagno” a Roncesvalles (fotografia ceduta da José Antonio Gil Martínez su Flickr sotto le seguenti condizioni)

Durante il Medio Evo tutti i pellegrini che entravano dalla Francia erano chiamati franchi, , indipendentemente dal fatto che fossero o meno galli (anche se la maggior parte lo era). Bisogna tener presente che al giorno d’oggi possiamo tornare a casa in treno dopo essere arrivati alla meta, ma in quel periodo bisognava tornare indietro rifacendo il cammino. Per tutte le difficoltà connesse con il ritorno, molti franchi rimanevano nella penisola iberica.

Inoltre, durante i S. XI-XIII i re concessero molte cartas pueblas ai franchi perché si installassero in località disabitate, facendo in modo che il Cammino Francese passasse per queste nuove località. Le cartas pueblas sono ordini reali che conferiscono vantaggi fiscali o commerciali ad un gruppo sociale che cambio si stabilisce in una determinata località.

Santiago de Compostela, Camino de Santiago

Calle del Franco a Santiago di Compostela, 2013(Fotografia ceduta da Contando Estrelas su Flickr sotto le seguenti condizioni)

Ancora oggi possiamo trovarecittadine che crebbero lungo tutto il Cammino Francese grazie ai servizi che offrivano ai pellegrini. Posti come Puente la Reina hanno avuto origine da un nucleo che è andato aumentando in modo lineare, con il cammino del pellegrinaggio come asse centrale.

Il Códice Calixtino: la prima “guida turistica” del Cammino Francese

Siamo sicuri che nel S. XII le vie del Cammino Francese erano stabilite, dato che il Códice Calixtino ne fornisce una prova irrefutabile. Il codice è datato 1140 d.C. e si chiama in questo modo perché inizia con una lettera del papa Calisto II, diretta all’arcivescovo di Santiago (Diego Gelmírez) e ai monaci di Cluny.

Códice Calixtino, Camino de Santiago

Libro IV del Códice Calixtino (fotografia ceduta da Manuel su Flickr sotto le seguenti condizioni)

Il Codex Calixtinus è molto interessante perché all’interno, oltre a raccogliere storie di miracoli e racconti degli apostoli, si trova un libro che è stato attribuito tradizionalmente al monaco francese chiamato. Questo religioso descrive con minuzia la via verso Santiago de Compostela, così come i santuari che si possono trovare sul cammino; e offre anche consigli e aneddoti relativi al pellegrinaggio. Si tratta di quello che oggi chiameremmo una sorta di guida turistica , e per la sua antichità il codice ha un valore inestimabile. Disgraziatamente, divenne famoso negli ultimi anni per il suo furto per mano di una persona che lavorava nella cattedrale nel 2011, anche se fu poi ritrovato, e nel 2012 tornò al suo posto.

Códice CalixtinoCódice Calixtino, Camino Santiago

Affluenza del Cammino Francese durante la Storia

 

Dallo splendore medievale all’occultamento delle reliquie

Nella sua guida Aymeric descrive il Cammino Francese come un itinerario di masse, con migliaia di persone che andavano verso Compostela. Questo splendore inizia a decadere sensibilmente nel S. XVI, anche se nel S. XIV era stato molto colpito dalla grande peste che devastò l’Europa.

Anche la comparsa del Protestantismo ebbe un impatto sulla peregrinazione, dato che anche Lutero cercava di convincere la gente a non andare a Santiago. Mise in dubbio l’autenticità delle reliquie, arrivando a dire lì ci poteva essere un apostolo tanto quanto “un cane o un cavallo morto”.

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Scultura di Lutero a Berlín

Inoltre, nel S. XVI avvennero anche una serie di attacchi pirateschi in Galizia, tra cui quello di Francis Drake.  Questo corsaro aveva espresso la sua intenzione di distruggere la cattedrale se ne avesse avuto l’occasione. Per questo l’arcivescovo di Santiago, Juan de Sanclemente, decise di nascondere le reliquie dell’apostolo interrandole nel pavimento dell’abside della cattedrale.

Con lui morì il segreto dell’ubicazione del prezioso tesoro, fino al 1879, quasi tre secoli dopo, quando lo storico galiziano López Ferreiro riscoprì le reliquie. Nel S. XIX la peregrinazione viveva uno dei suoi più grandi momenti di decadenza, indotto anche dall’arrivo dei governi liberali al potere e questa nuova scoperta, insieme alla dichiarazione papale di autenticità delle reliquie cinque anni dopo, contribuì a dare un nuovo impulso alla peregrinazione e al Cammino Francese.

Questo impulso fu rallentato dallo stato di guerra totale che si sperimentò in Europa durante la prima metà del S. XX. Durante il dopoguerra però il Cammino Francese tornò ad accogliere i pellegrini che tentavano di recuperare sui sentieri l’unità culturale di un’Europa che si era incrinata a causa delle lotte interne. Iniziarono a nascere associazioni relative al Cammino ed il Cammino Francese cominciò ad essere segnalato come si deve.

Sforzi dagli anni 80 per rivitalizzare il Cammino: da Elías Valiña al Plan Xacobeo

In un primo momento, questo sforzo per far crescere il Cammino venne da parte di persone che, individualmente, decidevano di provare a potenziare la peregrinazione e aiutare tutti coloro che decidevano di intraprenderla.

Il Cammino Francese fu il primo ad essere segnalato adeguatamente e questo si deve ad un parroco di O Cebreiro chiamato Elías Valiña, che fu il creatore del simbolo della freccia gialla. Elías decise di riabilitare l’ospedale dei pellegrini della sua parrocchia e, visto che i pellegrini gli raccontavano che si perdevano durante il cammino dalla Francia, nel 1984 comprò pittura in abbondanza per segnalare le strade e se ne andò su una carrozza con due cavalli da Roncisvalle fino a Santiago. Andò marcando con una freccia tutti i punti che potevano creare confusione nei pellegrini. Da quel momento si è mantenuto questo simbolo, insieme alla conchiglia.  

Señalización Camino Francés, Flecha amarilla

Pietra con la freccia gialla sul Cammino Francese

Nel 1991 a questi sforzi individuali si aggiunge lo sforzo istituzionale tramite la creazione da parte della Giunta di Galizia del Plan Xacobeo, un’istituzione pensata per investigare sul Cammino e potenziare il pellegrinaggio. Da quel momento, la via millenaria del Cammino Francese non ha smesso di ricevere sempre più pellegrini, superando ogni anno il record di presenze dell’anno precedente.

ROTTE ED ITINERARI DEL CAMMINO FRANCESE

Percorriamo le stesse rotte dal S. XII

Le vie che definisce nel S. XII il chierico Aymeric Picaud continuano ad essere quelle che oggi costituiscono il Cammino Francese. Nella sua “guida” del 1140 il chierico definiva quattro vie, che da Parigi, Vezelay, Le Puy e Arles si collegavano con il resto del continente. Le prime tre si riunivano a Saint Jean Pied de Port e l’ultima passava la frontiera a Somport.

Camino Francés, Rutas Camino Santiago

Mappa delle vie del Cammino Francese

Al giorno d’oggi, molta gente decide di iniziare il cammino a Saint Jean, superando durante la prima tappa la collina che unisce questa piccola cittadina con Roncisvalle. Si tratta di una tappa dura ma che ripaga i pellegrini con delle viste e paesaggi spettacolari. Da Roncisvalle, si attraversa la Navarra passando per Pamplona fino ad arrivare nei dintorni di Puente la Reina. 

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Croce dei Pirinei sul Cammino Francese (fotografia ceduta da Emilio su Flickr sotto le seguenti condizioni)

Se iniziamo a Somport percorreremo quello che si conosce come Cammino Aragonese fino alle porte di Puente la Reina, dove i pellegrini di entrambe le rotte si incontrano all’eremo di San Salvador. L’itinerario aragonese scorre seguendo per la maggior parte il percorso del fiume Aragón e lì troveremo paesaggi di bellezza singolare, di montagna, bosco e prati. Visiteremo anche località di grande valore patrimoniale, come la cattedrale di Jaca o il monastero di Leyre.

Bisogna tenere conto che il Cammino Aragonese è più duro e implica maggiore difficoltà tecnica per chi va in bicicletta, soprattutto in inverno. Per questo, se è la prima volta che avete in animo di venire a Santiago, vi consigliamo di scegliere l’opzione di iniziare da Saint Jean o Roncisvalle. Se volete iniziare da Somport, c’è da mettere in conto che, a seconda della situazione climatica, può essere necessario percorrere sulla strada alcuni tratti.

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Fiume Aragón sui Pirinei

Numero di tappe, segnali e servizi per ciclisti nel Cammino Francese

In quanto al numero di tappe in bicicletta, tanto da Somport come da Saint Jean Pied de Port si impiega, in linea generale, circa tre giorni a passare per Puente la Reina. Se iniziamo a Somport può essere che convenga aggiungere una tappa, per percorrere il cammino in modo più rilassato.

In generale, dedicheremo a pedalareuna media di 15 giorni da qualunque punto d’inizio. In chilometri, ne percorreremo 785 da Saint Jean de Port e 820 da Somport.  

Da Tournride vogliamo ribadire che, per goderci il cammino, non dobbiamo considerare la peregrinazione come una gara. Ci sono persone che compiono il Cammino Francese in 12 giorni e altri che hanno bisogno di 19 e, ovviamente, lo sforzo è sempre e comunque encomiabile e ognuno deve sentirsi orgoglioso di sé stesso.

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Pellegrina di fronte alla cattedrale mostrando le sue credenziali timbrate (fotografia ceduta da Paul Quayle)

Quello che vi consigliamo è di organizzare le tappe e il tempo per non trovarvi con impegni improrogabili che vi facciano lasciare il cammino a metà. L’esperienza dice che è sempre più emozionante arrivare alla cattedrale piuttosto che realizzare tappe intermedie senza arrivare alla meta.

Inoltre, per conseguire il credito di pellegrino compostelano, la “Compostella, si devono percorrere almeno 200 km in bicicletta o 100 Km a piedi, ma devono essere gli ultimi ed arrivare a Santiago. La tempistica o velocità, naturalmente, viene decisa da ciascuno.

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Credenziale con il primo timbro di un pellegrino (fotografia ceduta da Juan Pablo Olmo su Flickr sotto le seguenti condizioni)

Il Cammino Francese è ben segnalato e ci sono molte cittadine intermedie in cui troveremo i servizi di cui abbiamo bisogno, quindi in ogni tappa possiamo essere flessibili, per decidere fino a dove vogliamo arrivare. In media, nel Cammino Francese c’è una città ogni 4 km, la maggior parte con possibilità di alloggio. Molte dispongono di posti chiusi per custodire le biciclette. Per questo, ogni giorno avremo a disposizione diverse località come fine tappa. 

Oltre agli alloggiamenti, in molte delle cittadine troveremo negozi in cui poter comprare ciò che necessitiamo. Tenetelo a mente al momento di riempire le sacche della bici perché tutto ciò che vi portate dietro vi accompagnerà come peso extra!

Proposta di pianificazione delle tappe per il Cammino Francese in bicicletta

Abbiamo ideato una pianificazione del Cammino Francese per i pellegrini in bicicletta cercando di adattarla alla maggioranza dei ciclisti. Per questo, in base ad ogni profilo del terreno e alla sua difficoltà le tappe possono prevedere più o meno km. Abbiamo previsto una tempistica di 14 giorni, percorrendo 26 km al giorno nella tappa più corta e 96 nella più lunga. La media sarà di circa 58 km/giorno. Ricordate sempre che questo è un suggerimento, potete unire o dividere ulteriormente le tappe.

La proposta di Tournride è la seguente:

  • Saint-Jean Pied de Port – Santiago de Compostela:
  1. Saint-Jean Pied de Port – Roncesvalles (26 Km)
  2. Roncesvalles – Pamplona (48 Km)
  3. Pamplona – Estella (44 Km)
  4. Estella – Logroño (49 Km)
  5. Logroño – Santo Domingo de la Calzada (48 Km)
  6. Santo Domingo de la Calzada – Burgos (75 Km)
  7. Burgos – Carrión de los Condes (86 Km)
  8. Carrión de los Condes – León (96 Km)
  9. León – Astorga (49 Km)
  10. Astorga – Ponferrada (54 Km)
  11. Ponferrada – O Cebreiro (50 Km)
  12. O Cebreiro – Sarria (40 Km)
  13. Sarria – Melide (60 Km)
  14. Melide – Santiago de Compostela (56 Km)

 

  • Somport – Santiago de Compostela:
  1. Somport – Arrés (59 Km)
  2. Arrés – Sangüesa (49 Km)
  3. Sangüesa – Puente la Reina (56 Km)
  4. Puente la Reina – Logroño (76 Km)
  5. Logroño – Santo Domingo de la Calzada (48 Km)
  6. Santo Domingo de la Calzada – Burgos (75 Km)
  7. Burgos – Carrión de los Condes (86 Km)
  8. Carrión de los Condes – León (96 Km)
  9. León – Astorga (49 Km)
  10. Astorga – Ponferrada (54 Km)
  11. Ponferrada – O Cebreiro (50 Km)
  12. O Cebreiro – Sarria (40 Km)
  13. Sarria – Melide (60 Km)
  14. Melide – Santiago de Compostela (56 Km)

Periodicamente pubblicheremo informazioni riguardo ad ogni tappa. Potrete conoscere il profilo generale del terreno e cosa vedere e fare lungo l’itinerario. Daremo anche consigli pratici riguardo agli alloggi e all’accesso ai servizi.

IL PATRIMONIO DEL CAMMINO FRANCESE

Arte e architettura: un’intera storia scolpita nella pietra

Dalla scoperta delle reliquie dell’apostolo nel S. IX, i sentieri del Cammino Francese sono andati riempiendosi di storia scolpita nella pietra. Tutti questi monumenti oggi continuano a ricevere i visitatori che decidono di intraprendere il pellegrinaggio verso Santiago e sono diventati essi stessi una ragione per dedicare tempo ed energia al cammino.

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Campanario della Cattedrale di Santiago, con una scultura dell’apostolo come pellegrino (fotografia ceduta da Contando Estrelas su Flickr sotto le seguenti condizioni)

Oltre a questo patrimonio materiale, il Cammino Francese è stato di per se stesso un elemento generatore di cultura. Sulle sue vie hanno viaggiato innovazioni, scoperte e idee nelle menti di coloro che le percorrevano. Grazie a questo, persone di ogni classe sociale e località d’Europa vennero tra loro in contatto e, per la prima volta nella storia, si andò generando quella che oggi potremmo considerare una “identità europea” che, al di là delle ragioni economiche, da un senso alla nostra unione. Inoltre, grazie a tutto questo, possiamo anche trovare per la prima volta uno stile artistico che si estenda oltre il locale, comprendendo diverse località: il romanico.

Per quanto detto, il Cammino Francese fu dichiarato nel 1987 “Primo Itinerario Culturale Europeo”, nel 1993 “Patrimonio Mondiale Culturale e Nazionale” dall’UNESCO e nel 2004 gli venne conferito il “Premio Principe di Asturias alla Concordia”.

Camino de Santiago, Itinerario Cultural Europeo

Cartello del Cammino di Santiago come Itinerario Culturale Europeo (fotografia ceduta da Paul Quayle)

Oltre al patrimonio specificamente in relazione con il cammino, potremo vedere tutto ciò che ci può offrire la Spagna. La Penisola Iberica è un territorio che è stato popolato da tempi molto antichieil Cammino Francese ci permette di visitare luoghi rappresentativi di molti momenti storici. Dai resti archeologici dai nostri predecessori ominidi nelle montagne di Atapuerca a Burgos fino alle grandi costruzioni contemporanee in città come Burgos, León, Logroño o Astorga; passando per differenti resti romani, visigoti e medievali.

Il patrimonio architettonico e artistico religioso di cattedrali come Jaca o di monasteri come quello di Miraflores de Burgos si mescolerà con resti di architettura civile pensata per facilitare il cammino dei pellegrini: ponti medievali come quello di Puente la Reina o castelli templari come quello di Ponferrada servivano per facilitare il cammino e proteggere i viandanti.

Camino de Santiago, Puente la Reina

Ponte medievale a Puente la Reina, Navarra (fotografia ceduta da Aherrero su Flickr sotto le seguenti condizioni)

Troveremo anche molti ospedali per pellegrini come l’impressionante parador di San Marcos a León e potremo dissetarci nelle differenti fonti costruite per aiutare i viaggiatori. Le troveremo di diversi tipi, dalla fonte gotica di los Moros a Monjardín a quella di Bodegas Iratxe, che butta vino invece di acqua, in omaggio ai pellegrini medievali il cui sostentamento erano pane e vino rosso.

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Parador di San Marcos a León (fotografia ceduta da Antramir su Flickr sotto le seguenti condizioni)

Cultura e folklore nel Cammino Francese

Oltre a tutto il patrimonio materiale già descritto, al percorrere il Cammino Francese attraverseremo una grande quantità di cittadine della Spagna del nord. Questo ci offre l’opportunità di immergerci nella loro cultura e tradizioni e, con un po’ di fortuna, anche partecipare ad alcune delle loro feste popolari. Possiamo arrivare in tempo per i famosi San Fermines a Pamplona o, addirittura, entrare a Santiago in piena celebrazione dell’Apostolo.

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San Fermines 2011 (fotografia ceduta da Asier Solana su Flickr sotto le seguenti condizioni)

Un valore aggiunto all’esperienza del cammino è poter provare la gastronomia spagnola. Dopo le dure giornate passate a pedalare ci godremo come non mai quella che molti dicono essere la miglior cucina del mondo. Potrete provare gli insaccati tipici, come il chorizo e la cecina; così come la grande varietà di formaggi elaborati in modo tradizionale. I piatti popolari come il cocido maragato, il caldo gallego, il pulpo á feira, ecc., ci aiuteranno a riprendere le forze per affrontare la giornata successiva.

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Pulpo a la gallega (fotografia ceduta da Santi Villamarín su Flickr sotto le seguenti condizioni)

Oltre al cibo, potremo anche imparare un aspetto molto importante della cultura spagnola: la cultura del vino. Il Cammino Francese corre lungo territori che formano parte di distinte denominazioni di origine come La Rioja, Bierzo o Ribeira Sacra e passa vicino ad altre come Ribera del Duero o Toro. Potremo fare il giro dei sapori di Spagna.

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Cammino Francese in Navarra (fotografia ceduta da Paul Quayle)

Al seguire i sentieri del Cammino Francese saremo parte di una storia viva e in permanente trasformazione.
E’ il Cammino con la C maiuscola e per eccellenza e, dal S. IX, ha accolto tutte le persone che hanno voluto lasciarvi la propria impronta. Inoltre, la sua buona segnaletica e la qualità dei servizi facilitano il transito in bici.
Avete voglia di diventare franchi e pedalare con noi?