ULTREIA!

Valentina Garavelli

Coloro che hanno deciso di intraprendere il Cammino di Santiago in bicicletta, o anche coloro che l’hanno già fatto e stanno pensando di ripetere l’esperienza con Tournride, potrebbero trovare interessanti queste informazioni su una parola che potrebbero sentire, o hanno già sentito, sulla strada: ultreia.

Ultreia, il saluto dei pellegrini

Ultreia -o ultreya- era originariamente un saluto medievale che utilizzavano gli antichi pellegrini per salutarsi e incoraggiarsi a vicenda, soprattutto i pellegrini di origine germanica, e i crociati. Questo termine tanto sonoro e pieno di forza porta il significato di “avanti” o “più in là”. Si racconta che quando un pellegrino diceva all’altro “Ultreia!” (Andiamo avanti!), questi rispondesse “Et suseia!” (E più in alto!). Anche se con l’andare del tempo era caduto in disuso, con la rinascita del Cammino, negli ultimi tempi, fu recuperato, per trasmettere speranza e coraggio a tutti i pellegrini, di qualunque origine, che percorressero il Cammino a piedi, a cavallo o in bicicletta.

Il termine Ultreia si trova nel Códice Calixtino.

Questa parola viene registrata per la prima volta nel Codex Calixtinus, manoscritto del secolo XII custodito nella cattedrale di Santiago di Compostela e grazie la quale il termine ultreia è arrivato fino ai giorni nostri. La parola appare, tra gli altri, nella sezione musicale dell’appendice II, nel coro dell’inno “Dum pater familias”, noto anche come “Canto di Ultreia”, “Canzone dei pellegrini fiamminghi” o “Inno dei pellegrini”. Si tratta del più antico canto di pellegrini e, pertanto, la canzone del cammino per eccellenza. Pellegrini di ogni parte del mondo la intonavano mentre finalmente entravano nella cattedrale della capitale Compostelana, alla fine del loro lungo viaggio.

Il coro del canto recita così:

Herru Santiagu,
Got Santiagu,
E ultreia, e suseia,
Deus adiuva nos.

Oh, signor Santiago!
Oh, grande Santiago!
Avanti! In alto!
E che Dio ci protegga!

Il Canto di Ultreia, abbattendo barriere linguistiche

L’inno è in latino – lingua franca d’Europa ancora  nel S.XII- e combina parole che hanno origine in diverse lingue, ed è un riflesso della natura stessa del cammino: un superamento dei limiti territoriali, culturali e linguistici.  Il Cammino di Santiago già nel Medio Evo rappresentava il punto d’incontro di differenti lingue e culture, e fortunatamente è rimasto tale con il passare del secoli.

Ultreia è un saluto che ora non si sente spesso, visto che è più comune dire “Buon Cammino!”.  Comunque, ci sono ancora pellegrini che durante il loro viaggio intonano il “Canto de Ultreia”, quindi se un giorno vi imbatterete in questo termine mentre pedalate sul cammino, vale la pena sapere che cosa significa.

Se siete pronti per iniziare il vostro cammino di Santiago in bicicletta con Tournride, non mi resta che dirvi: Ultreia, suseia, Santiago! Andiamo pellegrini, che più avanti c’è Santiago!

E già lo sapete, per qualunque domanda da risolvere prima di intraprendere il Cammino in bicicletta, contate su di noi.